Il Nuovo Ospedale Unico della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana a servizio del Distretto sanitario n. 59 dell’ASL NA 3 Sud ha caratteristiche di base e specialistiche di un ospedale sede DEA di I livello, dotato di elisuperficie e con una potenzialità di 247 posti letto.

La delicatezza del contesto e le difficoltà realizzative di un intervento di importanti dimensioni in un ambito fortemente urbanizzato, hanno portato alla ricerca di una soluzione orientata a compattare il programma funzionale sul perimetro di un’ampia corte centrale. Il Polo sfrutta la complessa orografia del terreno nella definizione di cinque piani organizzati secondo livelli di intensità di cura e per aree funzionali omogenee suddivise in dipartimenti. Questa soluzione supera la rigida separazione fra specialità cliniche, per orientare l’attività secondo il bisogno di assistenza dell’utente.

Il principale obiettivo di sviluppo urbano del progetto su larga scala, le cui dimensioni superano di gran lunga quelle del tessuto circostante, è garantirne l’integrazione nel paesaggio. La tridimensionalità dell’involucro e l’articolazione volumetrica dei componenti edilizi, ricercano un linguaggio architettonico in scala con il contesto. La facciata appare come una scultura in rilievo rivestita con piastrelle di gres chiaro alternate a motivi geometrici basati sulla bicromia bianco e blu, citazione a Giò Ponti. L’edificio assume un carattere ben connotato; allo stesso tempo la geometria dei prospetti consente di ottenere l’auto-ombreggiamento per la protezione solare.

L’ala nord si apre alla luce naturale, le sale di attesa, le terrazze attrezzate per i degenti e gli operatori sanitari si affacciano sul mare, in un dialogo di costante contatto visivo con la Costiera Amalfitana.

Attraverso l’integrazione di soluzioni sostenibili, risparmio energetico e maggior vegetazione all’esterno e all’interno dei cortili, lo scopo è progettare un ospedale più verde, spazi piacevoli con benefici curativi per i pazienti ed un ambiente fisico positivo per dipendenti e visitatori. Il concetto di “umanizzazione” inteso come studio dei colori, della luminosità e degli arredi, risulta fondamentale nella definizione delle camere di degenza e nella previsione di “spazi di decompressione” per tutti gli ospiti della struttura, capaci di connotare l’ambiente non come ospedaliero, bensì come “famigliare”.