Il nuovo Polo didattico, sede dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, sorge nell’area denominata Petriccio, ai margini del centro storico di Urbino. L’intervento si è configurato come demolizione e ricostruzione di una porzione di edificio di proprietà dell’Università.

 

L’intervento, per una superficie totale di circa 900 m² distribuiti su un unico livello, ha visto la realizzazione di tre aule per lo svolgimento della didattica frontale con una capienza di 250 posti circa ciascuna più relativi servizi e spazi di circolazione. Il progetto è stato concepito in maniera tale da rendere possibile il successivo ampliamento dell’edificio andando in sopraelevazione. Le strutture e gli impianti infatti sono modulari, ed implementabili. Per questi ultimi in particolar modo si è agito sezionando le dotazioni in funzione di ciascuna aula in maniera tale che in un secondo momento risulti facile l’eventuale ricollocazione di macchine e componenti.

 

Sebbene il programma funzionale fosse abbastanza limitato, la complessità di questo intervento risiede nella necessità di aver previsto ed organizzato l’edificio e le relative soluzioni costruttive in funzione delle successive fasi di sviluppo.

 

L’edificio ha una configurazione planimetrica estremamente semplice e lineare, al contempo si è cercato di definire un volume caratterizzato da una scansione di pieni e vuoti da inserire all’interno di un contesto urbanizzato. Il ritmo delle facciate è caratterizzato da un’alternanza di finestre a tutt’altezza e pareti in pannelli prefabbricati isolate all’esterno e tinteggiate.

 

L’accessibilità all’edificio è conforme alle norme tecniche che stabiliscono che gli interventi finalizzati alla realizzazione di edifici pubblici siano fruibili da parte di tutti i cittadini, con la massima autonomia possibile, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalle caratteristiche fisiologiche e sensopercettive, nonché dalle variazioni temporanee o permanenti delle stesse. Sono state prese tutte le misure e gli accorgimenti necessari e previsti dalla normativa per garantire l’accessibilità a tutto l’edificio anche a persone con ridotte ed impedite capacità motorie ed ipovedenti.

 

L’intervento risulta essere strategico perché costituisce il primo tassello di una trasformazione complessiva dell’intera area che vedrà nascere nelle successive fasi di sviluppo:

 

– un secondo piano di aule, sopraelevazione dell’intervento oggetto del presente appalto;

 

– un edificio per uffici in comunicazione diretta con l’edificio adibito ad aule;

 

– uno studentato;

 

– la riqualificazione delle aree esterne