La visione per la rigenerazione del distretto Ceccarini si basa su una nuova definizione dell’ambito come “green energy district” e si propone di diventare, a livello nazionale, la prima porzione di città totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie all’impiego di fonti energetiche rinnovabili. Il sole e il mare di Riccione possono rappresentare due fonti naturali di energia, in grado di rendere il distretto indipendente dai combustibili fossili.

Attraverso pannelli fotovoltaici installati su edifici pubblici e privati, sarà possibile produrre 12 MW di energia, capaci di coprire gran parte del fabbisogno energetico del quartiere. A circa un miglio dalla costa, con l’ausilio del sistema ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter), promosso da Wave for Energy, spin-off del Politecnico di Torino, sarà possibile sviluppare una notevole quantità di energia pulita dal moto ondoso del mare.

Un’altra fonte energetica nel distretto Ceccarini sarà costituita dalle nuove possibilità offerte dal progetto, che esalta il recupero dell’identità del luogo, la massimizzazione degli spazi pedonali e l’ampliamento delle aree verdi, che gradualmente riapproprieranno gli spazi attualmente occupati dalle auto. L’obiettivo è creare una nuova immagine urbana, in cui la desigillazione dei suoli e l’incremento delle aree boscate rappresentano un nuovo esempio di territorio su scala internazionale.

Le azioni di riqualificazione delle aree interstiziali, con l’introduzione di sistemi verdi su scala urbana, come i giardini Montanari, i giardini Mussolini e il lungomare, porteranno a una bio-regolazione della temperatura, soprattutto nei mesi più caldi, e a un significativo aumento della biodiversità.

L’idea è quella di costruire un laboratorio per la città di Riccione, dove sperimentare un nuovo modello urbano, accogliente e inclusivo per i cittadini, le attività economiche e i visitatori, alla luce di un rinnovato equilibrio tra innovazione e tradizione.